Dal 1700, soprattutto in Inghilterra, iniziarono a diffondersi macchine che utilizzavano l'energia fornita dai motori a vapore.
In verità esistono evidenze storiche secondo le quali gli uomini avevano provato a sfruttare il vapore per far funzionare dei meccanismi fin dall'Ellenismo.
L'utilizzo del vapore come fonte di energia divenne una pratica comune grazie alla "scoperta" di nuove risorse come il carbone (non proprio scoperta, già si era a conoscenza dell'esistenza del carbone).
I motori a vapore sono delle macchine molto interessanti perché, forse per la prima volta nella storia dell'umanità, producevano energia meccanica, non sfruttavano quella trasferitagli da un corpo ad esse collegate.
Le macchine a vapore infatti sfruttavano l'energia meccanica insita nell'espansione dell'acqua dovuta al passaggio dallo stato liquido allo stato gassoso, e questo passaggio di stato avveniva perché l'acqua veniva riscaldata, quindi veniva utilizzata energia termica per produrre energia meccanica.
Alcune delle prime macchine a vapore, ironicamente, venivano utilizzate per drenare le miniere, spesso di carbone.
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